Storie di mattarello n. 3 – Le botteghe
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Nel corso della storia, l’evolversi delle botteghe e dei luoghi in cui acquistare generi alimentari è sempre stato costante. Quella del venditore ambulante, è la più antica forma di commercio, mentre le botteghe
dove si effettuava la vendita giornaliera degli alimenti esistevano già nella Roma antica. Con il declino economico dato dalla caduta dell’ Impero Romano, le botteghe scompaiono per poi rifiorire intorno al XIII
secolo e occupare uno spazio sempre più centrale nella vita dei cittadini: spacci associati a laboratori artigiani, come panifici, rosticcerie, pasticcerie, spezierie e macellerie…. Ma anche di pasta fresca come evince dalle seguenti testimonianze:
„La casa della pastaia: Nel 1316, il notaio Giacomo Nepitello di genova roga un atto di locazione della casa di Maria
Borgogno, la quale di mestiere „faciebat lasagnos”, cioé produceva lasagne.”
o
„Lasagnaro a Genova: Nel 1329, in un atto notarilo genovese si nomina un tale „Gualterius Lasagnarius”, abitante nella
contrada del Prione di Genova.”
o
„La lasagnaia di Firenze: Nel XIV secolo Donatello Velluti (1313-1370), statista fiorentino, nella sua Cronica Domestica,
parla di un tale che „fu figliolo di una fornaia, ovvero lasagnaia”. La donna era di origine siciliana, ma viveva a Firenze
dove gestiva la propria bottega.”
Testimonianze dal Museo della Pasta di Collecchio (PR).
L’associazione di più botteghe in un percorso coperto, culminerà nell’ Ottocento con la nascita del negozio cittadino moderno: chiuso e dotato di vetrine ampie e luminose con vista dall’ esterno della merce esposta.
Quando poi, verso la metà degli anni Ottanta, anche nei nostri paesi cominciarono ad apparire i centri commerciali o ipermercati, le nostre abitudini vennero sconvolte. Fino ad allora ogni esercizio aveva la sua
prerogativa: chi le stoffe, chi il cotone, chi il pane, chi il companatico, ognuno con la propria merce specifica.
Un apparato commerciale molto semplice caratterizzato da una bella familiarità tra clienti e negozianti. Nella grande distribuzione si può trovare di tutto e di più ma non certo il calore umano. Forse mai come oggi è
importante sottolineare il valore sociale delle botteghe, una chiassosa rete di luoghi di incontri, chiacchiere e scambi che rende vive le nostre città.
Speriamo di rivedervi presto!